giovedì 1 agosto 2013

Zimbabwe, elezioni e violenza - John Campbell




Mentre i cittadini dello Zimbabwe si recavano alle urne il 31 luglio, alcuni organi di stampa si affrettavano a commentare che, a differenza del 2008, queste elezioni sarebbero state (relativamente) non-violente. Ciò significa che gli osservatori africani (della Comunità per lo sviluppo dell'Africa australe e dell'Unione africana), così come quelli che come John Campbell osservano dall'esterno rischiano di non poter trarre delle conclusioni credibili da questa tornata elettorale.
Sarà difficile, argomenta l'africanista del Council on Foreign Relations in "Violence in Zimbabwe" accertare se le elezioni sono state libere e giuste. Tuttavia, prosegue Campbell, gli osservatori potranno commentare il livello di violenza. Se ci sarà un ballottaggio, la violenza è destinata ad aumentare, come nel 2008.

La violenza nel quadro politico dello Zimbabwe è complessa, ci spiega l'ex ambasciatore americano in Nigeria. Ondate di violenza promosse dal governo si sono verificate fin dal 1980 e la violenza dopo le elezioni del 2008 è solo la più recente. Il presidente dello Zimbabwe, Robert Mugabe, ha creato uno stato di sicurezza basato sul terrore, la cui intensità varia a seconda delle circostanze. Ma, è sempre presente. La paura della violenza è molto radicata tra i cittadini dello Zimbabwe, soprattutto al di fuori della base elettorale dello ZANU-PF di Mugabe. Ci sono un sacco di aneddoti che i servizi di sicurezza alleati del partito di Mugabe stanno ricordando ai potenziali elettori dell'opposizione e il semplice richiamo genera una paura sufficiente ad avere le conseguenze desiderate.

C'è anche, nella violenza nel paese, una dicotomia tra area rurale e area urbana. La violenza nelle aree urbane è osservata molto più facilmente che in campagna. Eppure è nelle aree rurali che la violenza è stata più diffusa in passato. Lo Zimbabwe rimane una nazione rurale, è nelle campagne che la maggior parte degli elettori risiedono. Robert Mugabe e il suo ZANU-PF sono particolarmente forti tra l'elettorato della classe contadina. In ogni caso, se non è di una grandezza significativa, gli osservatori elettorali e i media esteri difficilmente possono rilevarla. Eppure potrebbe avere un impatto significativo sul risultato delle elezioni.

Infine, per i sostenitori della linea dura dello ZANU-PF, la legittimità dello Stato non deriva dalla Costituzione o dalle elezioni, ma piuttosto dalla fedeltà all'eredità della lotta per l'indipendenza . Lo ZANU-PF e Robert Mugabe sono i custodi di questa eredità e cercheranno di vincere, ad ogni costo.

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