venerdì 9 agosto 2013

Elezioni nello Zimbabwe: il fallimento della "soluzione africana" - John Campbell



In merito alle elezioni tenute nello Zimbabwe il 31 luglio e vinte da Robert Mugabe e il suo partito Zanu-Pf, l'Unione Africana (UA) e la Comunità per lo sviluppo dell'Africa australe (SADC) hanno parlato di elezioni "libere e credibili". Altri, ci spiega John Campbell in "Zimbabwe Elections: Impact on “African Solutions” , sono meno convinti della credibilità dello scrutinio

Il governo del Botswana ha inviato una squadra di 80 osservatori elettorali nello Zimbabwe. Sulla base delle osservazioni presentate dal  team, Gaborone si interroga se il processo elettorale e il suo risultato "possono essere riconosciuti come equi, trasparenti e credibili", nel contesto delle linee guida e dei principi della SADC. Gaborone sostiene che la SADC "non dovrebbe mai creare il precedente indesiderabile di consentire deroghe alle proprie regole proprie." La dichiarazione del Botswana si conclude chiedendo una verifica indipendente delle elezioni e raccomanda che le questioni poste dalle elezioni siano iscritte all'ordine del giorno del prossimo vertice dei capi di Stato e di governo della SADC.

Utilizzando i principi enunciati dalla SADC come standard di giudizio, Botswana reputa le elezioni dello Zimbabwe "viziate".

Il presidente del Sudafrica. Jacob Zuma, l'ex presidente della Nigeria, Olusegun Obasanjo, l'UA, gli osservatori della SADC e numerosi altri governi africani hanno invece tutti approvato le elezioni dello Zimbabwe. Il Botswana, ancora una volta, è l'eccezione democratica, commenta Campbell.

Sisonke Msimang, giornalista sudafricana, fornisce un pensiero, anche se polemico, nel rispondere alla domanda sul che cosa le elezioni Zimbabwe significhino per l'Africa: “This is what you call ‘an African Solution’?” 

La giornalista definisce le reazioni di AU e SADC alle caotiche elezioni nello Zimbabwe, truccate da Robert Mugabe e lo ZANU-PF, come un "esempio imbarazzante di quanto sbagliata sia stata l'applicazione della soluzione africana alla crisi dello Zimbabwe." Il problema non sono i principi, ma la loro attuazione.

Msimang ricorda inoltre che l'Accordo politico globale tra ZANU-PF e MDC-T (la soluzione di condivisione del potere per superare la crisi e le violenze post-elettorali nel 2008) è stato fatto a Pretoria dalla SADC. La diplomazia al tempo aveva usato buon senso, chiosa la giornalista. Ma per lei, il Sudafrica, la SADC e l'UA non sono riusciti a seguire, far rispettare e applicare tali accordi e di conseguenza garantire elezioni democratiche. E, osserva, questo fallimento non può essere imputato a Washington o Londra. "Soluzioni africane ai problemi africani" è stato coniato dall'ex presidente sudafricano Thabo Mbeki.

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