martedì 16 luglio 2013

Nessun cessate il fuoco in Nigeria - John Campbell




In No Cease-Fire in Nigeria, John Campbell commenta il video rilasciato da Abubakar Shekau,  leader ombra del gruppo islamico nigeriano Boko Haram,  nel quale nega categoricamente che ci sia un accordo per un cessate il fuoco con il governo nigeriano del presidente Goodluck Jonathan, allontanando la prospettiva di ogni futura intesa.

Il video, spiega l'africanista, può essere considerato una risposta all'annuncio dell'8 luglio del Comitato presidenziale per il dialogo e la pacifica risoluzione delle sfide della sicurezza nel nord della Nigeria che aveva parlato di un "accordo per il cessate il fuoco" raggiunto con il leader di Boko Haram. Successivamente, i membri del Comitato hanno precisato di aver parlato con "qualcuno che è secondo in comando e che ha negoziato per conto di Shekau".
Nel video, Shekau ha anche elogiato il sanguinoso attentato alla scuola dello Stato di Yobe dove quarantadue tra studenti e insegnanti sono stati uccisi.  "Gli insegnanti che impartiscono l'educazione occidentale devono essere uccisi in presenza dei loro studenti", le parole di Shekau.

Come spiega Campbell, ci sono state situazioni simili in passato: il governo ha annunciato l'accordo per un cessate il fuoco dopo aver negoziato con presunti leader di Boko Haram. Shekau ha invece smentito categoricamente qualsiasi accordo a riguardo. In realta, continua l'esperto, questa volta molti nigeriani erano scettici riguardo all'annuncio del governo.

Per le forze governative, Boko Haram è responsabile per l'attacco omicida contro la scuola. Campbell lo ritiene invece improbabile dato che Shekau ha sì approvato l'attacco, ma senza rivendicarlo. L' ipotesi dell'africanista del Council on Foreign Relations è che i responsabili potrebbero essere membri di Ansaru, splinter group di Boko Haram con presunti legami con gruppi jihadisti al di fuori della Nigeria a loro volta sono collegati con al-Qaeda nel Maghreb Islamico (AQIM).  

Il video di Shekau indica, infine, che un altro gruppo di persone è stato aggiunto alle potenziali vittime di Boko Haram: gli insegnanti. Questi si uniscono alle forze di polizia, ai militari, ai funzionari a ai collaboratori con il governo di Abuja. Le scuole erano già un obiettivo degli attacchi, insieme alle stazioni di polizia, alle armerie, alle carceri, agli uffici pubblici, alle chiese, ad alcune moschee, a bar e bordelli. Stranamente, conclude Campbell, le strutture occidentali, ad eccezione dell'attacco contro il palazzo delle Nazioni Unite ad Abuja nel 2011, sono rimaste immuni dagli attacchi.

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