giovedì 26 settembre 2013

Jacob Zuma si piega alla volontà di Mugabe - John Campbell



In un articolo su Think Africa Press ripreso da John Campbell nel suo blog, Africa in Transition,  Simukai Tinhu fornisce una risposta credibile al perché il  presidente sudafricano Jacob Zuma ha abbandonato i suoi principi democratici e il suo ruolo di leader di fronte all' intransigenza dell'uomo forte dello Zimbabwe, Robert Mugabe.
La tesi di fondo che Tinhu sostiene è che Mugabe abbia argomenti migliori di Zuma.
Prima delle elezioni di luglio, Zuma aveva lavorato con l'organizzazione regionale, la Comunità per lo sviluppo dell'Africa australe (SADC), per garantire l'adozione di un pacchetto di riforme promesse da Mugabe. Se effettivamente attuate, queste riforme avrebbero portato ad elezioni credibili e, con una buona probabilità,  il Movimento per il cambiamento democratico avrebbe potuto vincerle. Ma Mugabe ha rinnegato quelle promesse e ha messo in chiaro di essere pronto a ritirarsi dalla SADC se l'organizzazione non avesse preso atto del risultato elettorale. Tinhu sostiene che Zuma, memore del suo ruolo di leader, non voleva essere responsabile della rottura di una grande organizzazione regionale.Per tutto il periodo pre-elettorale, Mugabe è stato intransigente, insistendo sul fatto che l'occidente avrebbe dovuto prima rimuovere le sanzioni che gravano su di lui e i membri del suo partito e poi avrebbe approvato le riforme. Zuma, ovviamente, non aveva il potere di farlo.Tinhu sostiene che Mugabe ha "deliberatamente ignorato ogni decoro diplomatico" per attaccare Zuma personalmente.
Infine, Zuma si sarebbe convinto che l'opposizione in Zimbabwe non aveva alcuna possibilità di sconfiggere Mugabe e ciò avrebbe indotto il presidente sudafricano a prendere in considerazione un rapporto con Mugabe dopo le elezioni. Tinhu guarda poi alle elezioni in Sudafrica del 2014. Mugabe potrebbe compromettere la possibilità di Zuma di essere eletto qualora sostenesse l'alternativa radicale all'African National Congress (ANC) rappresentata da Julius Malema e i suoi Economic Freedom Fighters. Tinhu sostiene che "le prossime elezioni hanno costretto Zuma a mettere il suo istinto di conservazione al di sopra della diffusione della democrazia e la tutela dei diritti umani in altri paesi". Campbell non ritiene che Malema possa costituire una minaccia realistica alla rielezione di Zuma . Ma i recenti scioperi, le proteste urbane per i servizi scadenti, l'eco del massacro di Marikana e le crescenti critiche all'ANC potrebbero aver indotto Zuma a ritenere che Malema, sostenuto da Mugabe, possa essere una grave minaccia.

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